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L’Intelligenza Artificiale al servizio della Sanità: la Smart Health

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Smart Health, Intelligenza Artificiale, sanità: possono consentire di velocizzare esami clinici e procedure mediche, ottenere diagnosi di malattie e somministrare trattamenti di cura.

L'Intelligenza Artificiale in sanità implementa le tecnologie sanitarie, rendendo sempre più innovativo l'ambito medico e il digital healthcare.

Crescita dell’infrastruttura digitale nel sistema sanitario

L’enorme mole di dati provenienti dalla sanità pubblica sta subendo oggi un processo di digitalizzazione. Dai sistemi di raccolta delle informazioni a quelli di gestione del personale e delle strutture, mano a mano il mondo sanitario si sta adeguando al binomio tecnologia e medicina.

Per sfruttare tutte queste informazioni si stanno sviluppando modelli basati sull’Intelligenza Artificiale e sulle reti neurali, in grado di apprendere dai dati con cui vengono alimentati.

Oltre a guidare nell’utilizzo delle risorse, simulando ad esempio l’occupazione dei posti letto in una struttura, i sistemi AI possono essere implementati anche per studiare e correlare le informazioni provenienti da cartelle cliniche ed esami medici, al fine di diagnosticare malattie o possibili trattamenti.

Medicina e Intelligenza Artificiale: quali sono le aree di applicazione della Smart Health

Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in campo medico è sicuramente ancora agli esordi, ma ha un potenziale di applicazione molto vasto. Queste tecnologie, infatti, permettono di ridurre notevolmente le tempistiche cliniche, favorendo la deospedalizzazione e una maggior efficienza del sistema. Tra app mediche e strumenti innovativi, i campi principali sono tre: predizioni, diagnosi e trattamenti. Vediamo nel dettaglio: 

- Predizioni: il 30 Dicembre scorso BlueDot, un’azienda americana che utilizza il machine learning per monitorare focolai di malattie infettive in tutto il globo, aveva notato un insolito picco di polmoniti nella regione di Wuhan, in Cina. Con questa notizia aveva allertato tutti i suoi clienti, compresi governi, ospedali e attività commerciali. Ciò avveniva 9 giorni prima che l’OMS notificasse ufficialmente il contagio da COVID19.

Aziende come BlueDot utilizzano l’AI e il Natural Language Processing per monitorare informazioni e report da tutto il mondo. Per predire cosa avverrà è necessario avere ben chiaro il quadro della situazione attuale, perciò l’AI dovrebbe avere accesso a quanti più dati possibile.

L’accessibilità alla sanità pubblica, tuttavia, è sottoposta a restrizione sia per via della privacy dei pazienti (che in tal caso dovrebbe venir meno), sia per la difficoltà di accedere a informazioni dislocate in migliaia di database diversi e gestite da servizi differenti.

La condivisione delle conoscenze fra i paesi è dunque ancora carente, rendendo così complesso l'avvento della smart healthcare.

- Diagnosi: Intelligenza Artificiale e diagnosi medica non sono due settori così distanti: l’AI, infatti, può aiutarci a fare una tac in 20 secondi. Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma ha acquistato dalla Cina un sistema di Intelligenza Artificiale, finora utilizzato negli ospedali di Wuhan.

Tale sistema permette di analizzare in 20 secondi le immagini ottenute dallo scan polmonare e capire se si tratta di polmonite da CoronaVirus. Il Campus Bio-Medico ha messo a disposizione di tutti gli ospedali italiani questo sistema, permettendo di inviare alla sua equipe un’immagine digitale delle tac dei pazienti, di cui ottenere il riscontro dal sistema AI.

Strumenti simili analizzano i dati (in questo caso le immagini) e generano poi input in grado di coadiuvare le diagnosi effettuate dall’uomo, cogliendo segni di patologie.

L’applicazione diagnostica dell’AI richiede molti dati da cui imparare, ma rappresenta un potenziale strumento per cogliere sintomi che all’occhio umano potrebbero sfuggire, individuando correlazioni non ancora note fra i risultati di diversi esami clinici.

Quello del Campus Bio-Medico di Roma è un esempio di come il digital health Italia stia iniziando a diffondersi, permettendo a medicina e tecnologie digitali di migliorare le prestazioni e velocizzare i processi diagnostici. 

Ad oggi l’AI a scopo diagnostico può riconoscere sintomi già presenti a livello avanzato, implementando sistemi che riescano ad ottenere risultati in molti meno passaggi di quanti ne occorrerebbero all’uomo e, soprattutto, capaci di essere adattati a più compiti, anche con pochi dati a disposizione.

- Trattamenti: SRI International, un istituto di ricerca americano, sta studiando un sistema di Intelligenza Artificiale in grado di utilizzare il deep learning per scoprire nuovi farmaci. I candidati sono poi testati da scienziati per valutarne l’efficacia, ma il processo che porta ad ottenere un trattamento da lanciare sul mercato dura ancora svariati mesi.

Questo tipo di AI utilizza algoritmi capaci di vagliare in poco tempo un numero vastissimo di dati e può essere perciò utilizzato per ricercare rapidamente fra milioni di strutture biologiche e molecolari e scoprire nuovi farmaci.

 

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Lo sviluppo della Smart Health

Per fare sì che le svariate possibilità dell’AI ad uso medico possano produrre risultati concreti, è necessario un coordinamento a livello globale, oltre a tempismo e collaborazione fra diverse figure. In una situazione di pandemia, la circolazione di informazioni e la diffusione di dati, specialmente quelli provenienti dal sistema sanitario, possono salvare vite.

La cosiddetta Smart Health (o Digital Health) si basa su reti di comunicazione affidabili, efficienti e rapide. Si tratta dello sviluppo di soluzioni tecnologiche sanitarie che consentono di inviare i dati clinici dei pazienti fra vari dispositivi medici e il personale, e di condividerli per permetterne la raccolta e l’analisi.

A questo scopo vengono oggi implementate diverse applicazioni che permettono di monitorare le abitudini e lo status di salute degli individui. Nel campo della Digital Health abbiamo assistito, specialmente nell’ultimo anno di emergenza COVID, allo sviluppo di numerose app di Smarthealth, dalle app per prenotare visite mediche a quelle che monitorano i parametri vitali dell’individuo e il suo stato di salute, alle app per ricette mediche. Le informazioni raccolte vengono poi utilizzate sia dal paziente stesso che dal personale medico per la prevenzione e la personalizzazione delle cure.

La situazione odierna ci insegna che stiamo assistendo ad una rivoluzione nel settore sanitario, nel tentativo di costruire una medicina del futuro più tecnologica. L’AI ad uso medico rende oggi possibile controllare lo stato di salute a distanza, al di fuori dei confini fisici di un ospedale, di conseguenza il suo sviluppo contribuirà nell’ottimizzare l’impiego delle risorse del sistema sanitario.

Leggi anche: Startup e soluzioni innovative per l’emergenza Coronavirus.

 

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